
Alla scoperta dei vitigni: l’Aglianico
Il Barolo del sud
L’aglianico è una varietà molto antica, probabilmente importata nell’Italia meridionale da coloni greci provenienti dalla Tessaglia. Il termine “aglianico” deriverebbe infatti dalla volgarizzazione del termine originario “ellenico” in “hellenico”, “hellanico” fino all’attuale aglianico. E’ citato da diversi autori latini, come Catone, anche se non è certo che l’Aglianico odierno sia uno dei vitigni che hanno reso famosi nell’antichità i vini della Campania Felix. Prima della fillossera, alla fine del XIX secolo, si hanno testimonianze della sua presenza in tutto il sud, in particolare in Campania, Basilicata, Puglia e Molise. Oggi la sua diffusione è significativa soprattutto in Campania e in Basilicata, dove è alla base di numerose Doc e Docg, tra cui le più importanti sono il Taurasi (Av) e l’Aglianico del Vulture (Pz).
L’Aglianico ha un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo e compatto. L’acino è piccolo, di forma sferica, con buccia abbastanza spessa di colore blu-nero. E’ un vitigno che matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre. In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino, conservato una forte acidità e possiedono un’importante struttura tannica.
Il vino che se ne ricava si presta al lungo invecchiamento e beneficia dell’affinamento in legno, a stemperare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. Il profumo vinoso molto intenso, evolve con l’età in sentori di spezie, fiori appassiti e tostature, guadagnando in complessità e finezza. Il tannino di questi vini può risultare scontroso e amarognolo, ecco perchè spesso li si deve aspettare per anni, soprattutto nelle versioni più importanti.
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Aggiungerei la recente DOCG Taburno, zona in cui sta dando veramente risultati eccezionali…
Hai ragione! Confesso però di conoscerlo poco… Sarà una delle mie prossime bottiglie. Grazie per la precisazione.
Hai ragione! Confesso però di conoscerlo poco… Sarà una delle mie prossime bottiglie. Grazie per la precisazione