
San Valentino e… calici di vino!
Ogni volta che mi accosto ad un calice di buon vino per me è San Valentino!
Libiam libiamo, ne’ lieti calici,
che la bellezza infiora;
e la fuggevol fuggevol’ora
s’inebrii a voluttà.
Libiam ne’ dolci fremiti
che suscita l’amore,
poiché quell’occhio al core
onnipotente va.
Libiamo, amore; amor fra i calici
più caldi baci avrà.
I versi citati sono tratti da “La Traviata”, capolavoro in tre atti del grande compositore Giuseppe Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901), opera che si apre con la scena di un sontuoso ricevimento tenuto dalla protagonista Violetta Valéry. Naturalmente i calici, come diamanti, impreziosiscono la cornice dell’introduzione ad una indimenticabile storia d’Amore.
In diverse opere di Giuseppe Verdi ricorrono momenti conviviali, immancabile è il vino!
Si dice che i richiami enogastronomici del Verdi abbiano un forte connotato autobiografico.
Il primo incontro del Verdi con i prodotti della terra avviene in tenera età: il padre possedeva una osteria a Roncole di Busseto ove ne veniva fatto commercio.
A 38 anni il Maestro si traferì nella villa di Sant’Agata vicino a Busseto. Successivamente acquistò i terreni circostanti la villa per adibirli a vigne destinati alla produzione enologica.
A raccontarcelo sono il Verdi stesso e la sua compagna Giuseppina Strepponi, famosa soprano e, in seguito, musa ispiratrice, in numerose lettere.
“Cara Teresa,
Verdi sta benissimo, mangia, corre per il giardino, dorme e beve Chianti, Chianti, nient’altro che Chianti! Dunque evviva il Chianti e chi glielo ha procurato così buono“.
Così scriveva la Strepponi nel 1875 da Busseto a Teresa Stoltz, interprete di Aida alla Scala nel 1872.
Fu appunto in questa villa che Giuseppe Verdi compose, tra le altre opere, La Traviata.
Da tempo immemore il buon vino e la buona tavola fanno da cornice a tante storie d’Amore, come quella tra Verdi e Giuseppina che amavano, a loro volta, conquistare con l’arte dell’ospitalità molteplici affetti dei quali si sono circondati per anni, fino al loro ultimo giorno.
Mi piace immaginarli seduti con i loro commensali intorno ad una tavola magistralmente imbandita, con i calici elevati e lo sguardo complice dell’uno negli occhi dell’altra.
Amici, che si tratti di passione, di amicizia, di una vita intera o di incontri leggeri e passeggeri… non possiamo fare altro che parlare d’Amore: il viaggio sensoriale, il Sentimento che intercettiamo e coltiviamo con tutti i nostri sensi e indirizziamo direttamente al cuore.
Pertanto, di qualunque colore sia il vostro Amore, Buon San Valentino!
Elena
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