Asti Spumante

L’Asti Spumante Docg: il vino italiano più esportato al mondo

Non confondiamolo con il Moscato

La storia ci racconta che il metodo di vinificazione che ha permesso la produzione industriale dell’Asti Spumante è stato introdotto a Canelli da Carlo Gancia intorno al 1870, metodo che aveva imparato in Francia (casualmente siamo ancora qui a parlare di Francia) presso gli spumantieri. Ovviamente il sistema di far fermentare il vino in bottiglia come avveniva nella regione dello Champagne, in presenza di un residuo zuccherino così alto, comportò non pochi problemi e nemmeno quando si passò alla fermentazione in grandi vasche i problemi trovarono una giusta soluzione. Eliminare i lieviti con la filtrazione prima dell’imbottigliamento era un’operazione costosa e il rischio di ossidazione con conseguente impoverimento degli aromi era molto alto.

L’introduzione dell’acciaio per le vasche e l’uso della termoregolazione consentono oggi un livello medio di produzione piuttosto alto. Ogni anno si producono circa 60 milioni di bottiglie di Asti Spumante, di cui i due terzi vengono esportate; all’estero è sinonimo di spumante italiano, praticamente l’unico vino di questo tipo che siamo in grado di esportare in gran quantità. E’ meno apprezzato invece sul mercato interno, dove il consumatore preferisce generalmente il Moscato cosiddetto naturale, più fruttato e aromatico. Benché i due tipi di vino appartengano alla stessa zona e abbiano le stesse uve di origine, i metodo di produzione sono abbastanza diversi.

La vendemmia avviene per entrambi più precocemente rispetto a un tempo, per garantire al vino un buon tasso di acidità che vada ad equilibrare lo zucchero e l’anidride carbonica. Dopo una pressatura soffice i mosti sono stabilizzati e raffreddati fino a quasi zero gradi. Quando si decide di fermentare una partita si introducono lieviti selezionati in autoclavi, dove si conserva l’anidride carbonica sprigionata nel processo. Dopo circa sei settimane, raggiunto il grado alcolico desiderato e un residuo zuccherino da 70 a 95 grammi per litro, la fermentazione viene bloccata con un rapido raffreddamento.

Per il Moscato la fermentazione viene arrestata prima, a 5/6 gradi, conservando minor anidride carbonica e maggiore quantità di zuccheri. Il Moscato reca l’annata di produzione in etichetta, l’Asti Spumante generalmente no, anche se alcune aziende producono piccole partite di millesimati.

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