Elena Fucci

Il coraggio di Elena Fucci

Un Aglianico vulcanico: il "Titolo"

“La Vignaiola coraggiosa”, così il “Corriere della Sera” ha definito Elena Fucci, enologa presso l’omonima azienda agricola. Il premio al coraggio è un premio ai suoi sacrifici e a quelli della sua famiglia. Ho avuto il piacere di chiacchierare telefonicamente con la giovane produttrice, la quale con infinita disponibilità ed estrema simpatia mi ha raccontato del suo percorso e dei suoi progetti futuri.

Elena si diploma nel 2000 e decide di intraprendere gli studi di viticoltura ed enologia alla Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, convincendo così il padre ed il nonno a non vendere i vigneti di famiglia, dove fino ad allora si allevavano le uve per poi rivenderle. Il forte legame di Elena con la sua terra d’origine la spinge a mettersi in gioco, creando un’azienda nella quale si vinificheranno le proprie uve.

Siamo a Barile, in contrada “Solagna del Titolo”, ai piedi del Monte Vulture in provincia di Potenza. Qui nasce nel 2000, parallelamente alla sua carriera accademica, l’azienda di Elena, dove si inizia a produrre il “Titolo“, un vino che prende il nome proprio dalla contrada in cui sono collocati i vigneti e la cantina. Gli ettari vitati sono sei, tutti destinati all’allevamento di uva “Aglianico”. La maggior parte delle vigne ha tra i cinquantacinque e i sessant’anni, una parte addirittura circa settanta. Uno dei capisaldi dell’Azienda Fucci è il nonno di Elena. Il carisma e l’intraprendenza della giovane hanno dato una nuova vita al nonno Generoso, il quale, nonostante gli 89 anni di età è ancora attivo nelle operazioni in vigneto e si occupa personalmente dei trattamenti e della potatura.

In azienda si utilizza la barrique di primo o di secondo passaggio; la scelta di Elena di utilizzare il legno piccolo è stata ponderata ed è il frutto di varie prove e varie sperimentazioni avvenute nei primi 5 anni. Il “Titolo” rimane per un anno in barrique, poi un altro anno rimane ad affinare in bottiglia prima di essere messo sul mercato. Oggi la produzione annua si aggira intorno alle ventimila bottiglie, ma l’obiettivo di Elena è quello di incrementare la produzione e di arrivare a trentamila. Un altro obiettivo sarebbe quello di produrre una “Riserva”, affinandola in cantina per cinque anni, ma questo progetto riguarderà solamente le annate eccezionali, dunque più favorevoli.

Il “Titolo” è un vino molto ampio e complesso, decisamente minerale con chiare note speziate, descrive perfettamente il territorio: difficile collocarlo lontano da un suolo vulcanico.

Elena e nonno Generoso

Elena e nonno Generoso. Foto tratta dal blog www.cinellicolombini.it

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