Sugarille Brunello di Montalcino Gaja

Il Brunello “Sugarille”

Perchè Gaja non è solo Barbaresco

Gaja viene definito “il Re indiscusso del Barbaresco” e “l’uomo che ha trascinato il Piemonte nel mondo moderno”. E’ difficile, pertanto, associare il nome “Angelo Gaja” ad una terra che non sia la Langa, eppure questo “guru” del vino, affascinato dai grandi terroir di Toscana, decide di misurarsi con il “mito” Brunello. Acquisisce nel 1994 l’azienda “Pieve Santa Restituta”, in località “Chiesa di Santa Restituta” a Montalcino ed impiega la sua energia e le sue competenze per produrre una tra le massime espressioni del Sangiovese.

Siamo a 350 metri sul livello del mare e i filari si affacciano dolcemente a sud-ovest.

Il Brunello di Montalcino “Sugarille” deriva da un singolo vigneto. Il terreno è prevalentemente argilloso e calcareo e le viti hanno più di venticinque anni. Questo vino matura per diciotto mesi in barrique e per altri 10 mesi in botti grandi tradizionali. Il risultato è un Brunello di grande corpo, di grande struttura e di  perfetto equilibrio. I tannini sono estremamente fini e setosi che ben si amalgamano all’opulenza, assicurando così eleganza e longevità al vino. La prima annata prodotta da Gaja è quella del 1995, dunque quella immediatamente successiva all’acquisizione dell’azienda.

Barbaresco o Brunello non importa, se c’è la mano di un” Maestro” vero, i vini che ne derivano sono autentici fuoriclasse!

Scheda del vino: Brunello di Montalcino “Sugarille 2006”


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