
Alla scoperta del Vin Santo di Vigoleno.
Un vino d'altri tempi
Il Vin Santo di Vigoleno è arcaico, inconfondibile e davvero di altri tempi. È in qualche modo uguale solo a se stesso. Dagli inizi dell’Ottocento è il prodotto principe di un piccolo territorio posto tra le province di Piacenza e Parma, in territorio piacentino.
Qui le terre, che i geologi associano alla cosiddetta formazione di Vigoleno, sono argilloscisti e argille scagliose, tra le quali a tratti si sviluppano zone di marne, sabbie e arenarie grigio- giallastre del Messiniano.
Con il nuovo disciplinare in vigore è stata formalizzata una pratica già comune tra i produttori, quella di utilizzare nell’uvaggio i vitigni santa maria e melara per un minimo del 60%. Tra quelli ammessi sparisce invece il marsanne.
È piuttosto lungo il processo di elaborazione e affinamento, infatti i cinque anni minimi del disciplinare vengono spesso disattesi in eccesso, visto che si arriva non raramente a sette o otto anni, se non oltre. Al di là delle fisiologiche differenze tra produttore e produttore, e tra sottozona e sottozona, questo processo porta a un vino sempre dolce e di timbro ossidativo, di grande concentrazione e complessità.
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