
Alla scoperta dei vitigni: l’Arneis
La bacca bianca del Piemonte
L’Arneis è un antico vitigno autoctono piemontese, diffuso soprattutto nel Roero, con citazioni che risalgono al 1432, a Chieri nel Torinese con il nome Ranaysii. La parola Arneis compare solo nel 1877 nel celebre trattato di Rovasenda.
Nel passato i contadini piemontesi usavano piantare alcune viti di Arneis tra i filari di Nebbiolo, per attirare gli uccelli con il suo sapore intenso, e in questo modo proteggevano i preziosi frutti del Nebbiolo. Veniva anche utilizzato per completare il Nebbiolo e ammorbidirne gli spigoli tannici, motivo per cui qualcuno lo chiama ancora Nebbiolo bianco.
Con lo spopolamento delle campagne e le varie crisi del settore vitivinicolo il vitigno Arneis ha rischiato di scomparire dal panorama enologico nazionale intorno agli anni ’60. Fortunatamente fu poi riscoperto in seguito grazie alla lungimiranza di alcuni produttori.
L’Arneis di Langa ha profumi che tendono al minerale e al fieno, quello del Roero è più fresco e fruttato.
La foglia è media e cuneiforme, il grappolo cilindrico e piramidale, mentre l’acino ha grandezza media con buccia pruinosa di colore verde/gialla.
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