
Alla scoperta dei vitigni: la Garganega
L'uva molto produttiva
Lo studioso bolognese Pier De Crescenzi, nel suo “Opus ruralium commodorum” parlava della Garganega già nel 1200 in questi termini: bianca e rotonda e molto dolce, chiara ovvero lucida e di color d’oro e con buccia dura. Le caratteristiche salienti del vitigno, come oggi lo conosciamo, sono rimaste le stesse dal Medioevo e probabilmente già da prima, visto che l’origine della Garganega sembrerebbe risalire già all’epoca etrusca. Lo studioso individuava nella sua opera due tipologie di Garganega che definiva l’una “mascolina”, meno produttiva, l’altra “femmina”, caratterizzata da una produzione più generosa.
Questa variabilità intravarietale, evidenziata già nel 1200, si riscontra ancora oggi e ha permesso negli anni di selezionare cloni con caratteristiche agronomiche ed enologiche particolarmente diversificate che rispondessero alle diverse esigenze colturali dei produttori.
Oggi la superficie dedicata alla coltivazione di questo vitigno tutto italiano si aggira intorno agli 11mila ettari, quasi totalmente situati al Nord Est, in particolare in Veneto. In provincia di Verona e Vicenza e in minor misura anche in provincia di Padova, la Garganega è infatti alla base di molti vini a denominazione di origine, il Soave su tutti, ma anche vini frizzanti, spumanti e passiti. Questi vini sono stati considerati “scarsi” per un lungo periodo probabilmente per via della grande capacità produttiva. Quando poi si è modificato il modo di fare vino, e con esso il gusto, orientandosi verso un discorso di qualità, la resa abbondante si è rivelata penalizzante.
Grazie all’impegno di molti viticoltori che hanno tenuto a freno la resa per avere vini profumati e di carattere, i vini da uva Garganega hanno ritrovato il loro splendore; infatti oggi troviamo vini morbidi con ridotta acidità e tipiche note sapide e mandorlate.
Questo vitigno ha una notevole vigoria e buona resistenza alle malattie, la foglia è media, pentagonale con cinque lobi, il grappolo è lungo, cilindrico, con ali molto pronunciate, l’acino è medio, sferico di colore giallo dorato con buccia spessa.
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