vitigno tintilia

Alla scoperta dei vitigni: il Tintilia

Uva per lungo tempo abbandonata

Il recupero del prestigio della regione Molise è dovuto senza ombra di dubbio anche dal rilancio del vitigno Tintilia; vitigno di recente riscoperto, dopo essere stato ad un passo dal completo abbandono. E’ sicuramente l’uva a bacca rossa più rappresentativa della regione.

E’ di antica origine spagnola e fu introdotto in Molise nel 1810 dall’agronomo Raffaele Pepe. Da pochissimi anni il Tintilia ha una denominazione tutta sua , non facendo più parte della generica Doc Molise. Resta comunque l’obbligo di coltivazione a quote non inferiori ai 200 metri di altezza.

Oggi ci sono poco più di 60 ettari coltivati con il Tintilia, ma si sta assistendo ad un incremento progressivo vendemmia dopo vendemmia.

Il vitigno è vigoroso e germoglia precocemente in primavera. Gli acini sono medio-piccoli con una buccia spessa e pruinosa. I vinaccioli sono mediamente due, piuttosto grossi. La maturazione dei grappoli avviene tra la metà e la fine di settembre. La produzione di uva è abbastanza contenuta e si attesta normalmente sui 50-80 quintali per ettaro. I vini che se ne ricavano hanno di norma una buona complessità, note speziate, sentori floreali o più marcatamente fruttati a seconda del terroir di provenienza, con acidità sostenuta e tannini evidenti.

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