vitigno Nero D'Avola

Alla scoperta dei vitigni: il Nero d’Avola

L'uva simbolo della Sicilia

Il Nero d’Avola, noto anche con il sinonimo di Calabrese, (versione italianizzata del termine Calavrisi), significherebbe, secondo alcuni studiosi del settore, Cala di Avola, ovvero uva venuta da Avola. Il termine Calavrisi deriverebbe da “kaleu aulisi”,  kaleu significa uva e aulisi  Avola. In ogni caso il vitigno non ha nulla a che vedere con la Calabria, dove il vitigno è praticamente assente. Nel 1800 i vini rossi provenienti da uve Nero d’Avola del territorio siracusano erano molto richiesti dai commercianti di Francia e del Nord Europa.

Oggi è indubbiamente uno dei vitigni autoctoni più importanti della Sicilia. Il Nero d’Avola è il vitigno che meglio rappresenta la Sicilia nel mondo, simbolo della tradizione vitivinicola siciliana, dei suoi profumi, dei suoi colori.
Il Nero d’Avola è un’ uva difficile,  richiede particolare cura sia in vigna, sia in cantina, ma è in grado di dare vini di elevato tenore alcolico. Proprio per questa loro caratteristica, i vini prodotti con uve Nero d’Avola, furono, alla fine dell’Ottocento, fra i più ricercati dai grandi commercianti di vino francesi. Oggi la situazione è completamente cambiata:  il Nero d’Avola viene venduto sempre meno come vino da taglio, ma viene per lo più vinificato in purezza o assemblato con Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah. Il Nero d’Avola è oggi praticamente diffuso in tutta la regione siciliana: sono circa 15.000 gli ettari di vigneto destinati esclusivamente a questo grande vitigno  che rappresenta la colonna portante dei vini rossi siciliani.

Presenta un grappolo medio, conico, piuttosto compatto mentre l’acino è molto pruinoso, di medio spessore, resistente e di colore bluastro.Vinificato in purezza, il Nero d’Avola dà vini di struttura, intensi, armonici e caldi, con sentori di acciuga, di prugna e di ciliegia, talvolta speziato.

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